Quanto conosci gli algoritmi Google?

28th Jul 2023
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Una delle priorità chiave di Google è quella di proporre risultati di ricerca che si avvicinino il più possibile a ciò che cerchiamo online.

Più di 20 anni fa, digitando aprire partita su Google avremmo trovato, tra i vari risultati, le regole per aprire una partita iva o le regole per iniziare una partita di calcio. Nel 2021, invece, digitando aprire partita il motore di ricerca ci fornisce anticipatamente una serie di suggerimenti per affinare la ricerca, quali: iva, iva online, iva regime forfetario, ecc.
Google, infatti, ha imparato a capire il/i contesto/i a cui una query può far riferimento, propone all’utente dei suggerimenti automatici che possono velocizzare e ottimizzare la ricerca e gli fornisce risultati che rispondono alle due domande in modo molto più efficiente rispetto al passato.

Continua a leggere per capire come Google ha progressivamente modificato i suoi algoritmi e in che modo è diventato il punto di riferimento indiscusso per chiunque sia alla ricerca di un’informazione.

 

Cos’è un algoritmo e come funziona

Un algoritmo Google è un sistema di valutazione e di calcolo che viene applicato quando un utente effettua una ricerca web. In real-time, analizza decine di milioni di risorse indicizzate (pagine, immagini, indirizzi, file, ecc.) per poter fornire, ogni volta, i risultati più pertinenti, esaustivi e originali. In due parole: per dare la miglior risposta possibile a ciò che la persona gli sta chiedendo in quel momento.

Quest’operazione, invisibile agli occhi dell’utente, si articola in diversi step:

  • Crawling: è il processo svolto dal bot (o crawler o spider) che consente al motore di ricerca di raccogliere le informazioni che gli servono ai fini della ricerca, tramite la scansione dei link presenti nelle sitemap (e nei file robots.txt).
  • Indexing: è il processo di indicizzazione grazie al quale viene fornito al motore di ricerca l’elenco delle pagine scansionate e collegate alla ricerca in corso
  • Ranking: è il processo che consente al motore di ricerca di assegnare un punteggio ad un sito e alle pagine che lo compongono. Più alto è il punteggio ottenuto, più alta è la probabilità che quella risorsa sia posizionata tra i primi risultati di ricerca.

Il motore di ricerca seleziona ed ordina i risultati da proporre a seconda della qualità dei loro contenuti e del loro grado di pertinenza rispetto all’intento presunto dell’utente.
Come viene calcolata la qualità di un sito? Quali sono i fattori e le regole che incidono sul ranking e che premiano i siti che li rispettano? Eccone alcuni:

  • Livello di gerarchia delle pagine di un sito web: più un sito è strutturato, più il motore di ricerca riesce ad analizzarlo nel migliore dei modi
  • Velocità e performance: più un sito è veloce nel caricamento, più viene premiato in fase di Indexing, perché offre una User Experience migliore di un sito simile per contenuti, ma più lento
  • Adeguatezza dei contenuti: il contenuto di un sito deve essere chiaro, utile, originale, coerente e capace di fornire una risposta a ciò che cerca l’utente
  • Adeguatezza delle immagini: il contenuto delle immagini deve essere coerente e contestuale con il contenuto testuale della pagina, devono essere ottimizzate nel peso, nel formato, nel nome del file e in tutti gli altri aspetti tecnici
  • Leggibilità da mobile: il sito deve poter essere fruito da qualsiasi dispositivo e il motore di ricerca premia i siti ottimizzati sia per il desktop che per il mobile
  • Livello di sicurezza: il sito deve essere conforme alle norme di sicurezza previste dal motore di ricerca

 

Alcuni algoritmi:

Nel corso degli anni, Google ha rilasciato ed ottimizzato numerosi algoritmi volti ad affinare sempre di più la ricerca e a rispondere efficacemente ai quesiti degli utenti, ma alcuni di essi hanno “segnato” dei punti di non ritorno. Analizziamoli nelle prossime righe.

Google Panda

Introdotto nel 2011, è un algoritmo per migliorare la User Experience degli utenti e per arginare/escludere dalle ricerche le cosiddette Content Farm, ossia i siti, i portali e i blog che pubblicavano contenuti privi di qualità, che avevano come unico obiettivo quello di attirare un grande numero di visitatori e guadagnare, attraverso i click sugli annunci di Google Ads.

Di fatto, con questo algoritmo Google non si limitava a contrastare i contenuti duplicati (problematica già gestita in passato), ma soprattutto per depennare dal motore di ricerca i siti contenenti argomenti inutili, pieni di pubblicità invasiva e, nel peggiore dei casi, ingannevoli.

Google Penguin

Google Penguin (conosciuto anche come Webspam Update) è un algoritmo introdotto nel 2012 per ridurre drasticamente la spam dai risultati di ricerca.

Tecnicamente, Google classifica come spam tutte le tecniche illecite utilizzate dai webmaster per ottenere le migliori posizioni sui motori di ricerca. Operazioni come il keyword stuffing (ripetizione eccessiva e non funzionale di una o più keyword all’interno di un testo), il cloaking (tecnica che permette di mostrare ai motori di ricerca un contenuto diverso rispetto a quello effettivamente presente su un sito) e l’utilizzo di backlink (link in entrata) sproporzionati e non funzionali rientrano tra queste tecniche.

Google Hummingbird

Introdotto nel 2013, l’algoritmo permette al motore di ricerca di leggere un testo simulando la lettura umana, analizzandone le parole, riconoscendone il senso reale e, di conseguenza, restituendo un risultato di ricerca più pertinente rispetto al passato.


Diversamente dai precedenti, non è stato implementato per risolvere e deprecare azioni negative, ma per ottimizzare la ricerca in chiave semantica. Concretamente, da questo momento quando un utente digita aumentare il fatturato Google propone dei suggerimenti come per bar, per aziende, senza aumentare gli investimenti o 5 leve del marketing da seguire.
I risultati di ricerca diventano predittivi e, di fatto, identificano in anticipo il bisogno dell’utente, consentendogli di trovare le risposte alle sue domande in modo molto più veloce rispetto al passato.

 

Piacere a Google è possibile. Adottare una corretta strategia SEO, unita ad un’infrastruttura tecnica performante, è la strada migliore da percorrere.
Se il tuo obiettivo è comunicare la tua azienda sul tuo sito con contenuti ricchi di informazioni non perdere altro tempo e rivolgiti al team ST per una chiacchierata! Saremo felici di aiutarti nell’ottimizzazione del tuo sito.

 

Giulia Vigolo

(Linkedin)